Il fluoro sbianca i denti?

Il fluoro non serve a sbiancare i denti serve a renderli più forti in quanto va a rimineralizzarli.

Il fluoro è perciò un elemento essenziale che serve a prevenire la carie sia durante lo sviluppo dei denti che dopo la loro completa eruzione. Il fluoro ha un'elevata capacità di inibizione dell'attività batterica della placca dentale e inoltre riduce la demineralizzazione dello smalto e ne favorisce la sua rimineralizzazione. Il fluoro presente nella saliva della bocca è molto più efficace nel prevenire la demineralizzazione dello smalto del dente rispetto al fluoro presente nello smalto.

Il fluoro è presente in natura in molti alimenti e soprattutto nell'acqua, inoltre viene aggiunto nei dentifrici, nei gel e nei collutori. Quando viene rilasciato al momento dell'uso il fluoro permane per circa 2-6 ore nel cavo orale (a seconda del prodotto e dei pazienti) e la sua azione è prolungata alla sera, quando non vengono introdotti altri alimenti o liquidi dopo l'igiene orale.

In Italia in seguito alla Consensus Conference tenutasi a Milano nel 2003 le raccomandazioni per la fluoroprofilassi sono:

dosaggio di fluoro da assumere per via sistemica mediante compresse al giorno:

Da 15 giorni a 2 anni : 0,25 mg

Da 2 a 4 anni : 0,5 mg

Da 4 a 12 anni: 1 mg

In gravidanza (dal 4° mese fino a fine allattamento): 1 mg

In Internet si possono trovare altri valori in quanto possono essere riportati i valori di fluoro da somministrare nei bambini negli Stati Uniti e nelll'europa centro-settentrionale, in queste regioni i valori sono diversi in quanto le acque sono più fluorate, la loro tabella è:

Da 0 a 6 mesi: nessuno

Da 6 mesi a 3 anni: 0,25 mg

Da 3 ai 6 anni: 0,50 mg

Da 6 ai 12 anni: 1 mg

In gravidanza (dal 4° mese fino a fine allattamento): 1 mg

Fluorosi

La fluorosi è una patologia dovuta a un assorbimento in eccesso di fluoro, che causa la ritenzione di proteine come l'amelogenina che portano alla formazione di uno smalto con macchie bianco gesso, che sono irreversibili. L'iperfluorosi comunque nei paesi occidentali è un evento non comune, ma è comune invece in alcuni paesi del mondo dove l'acqua contiene quantità elevatissime di fluoro che, aggiunto al fluoro contenuto negli alimenti e nei dentifrici possono portare a un iperdosaggio.

Nei paesi occidentali l'iperfluorosi non è causata dalla somministrazione del fluoro per via sistemica, ma per un uso scorretto soprattutto dei dentifrici oppure per il mancato rispetto delle indicazioni e dei dosaggi di somministrazione.

Quando si somministra fluoro ai bambini per via sistemica si deve infatti usare un dentifricio per bambini e non un dentifrico per adulti in quanto i bambini mandano giù molto dentifricio. Nel dentifricio per adulti infatti il fluoro è molto più concentrato e se si somma la quantità ingerita con il dentifricio alla quantità di fluoro assunta per via sistemica con le compresse si potrebbe arrivare a una iperfluorosi. Il dentifrico per adulti va invece iniziato ad usare quando il bambino non ingerisce più tanto dentifricio, ovvero intorno ai 6 anni di età.

Le macchie da iperfluorosi possono essere decisamente migliorate con uno sbiancamento dentale, ma in alcuni casi è necessario un trattamento restaurativi con resine composite.

Fluoroprofilassi in gravidanza
Siccome è stato dimostrato che l'efficacia della fluoroprofilassi è tanto maggiore quanto più precoce è l'inizio la soluzione ideale è cominciare durante la gravidanza. 
Da più di venti anni questa misura preventiva è stata introdotta della comunità scientifica e ha dimostrato una netta riduzione della carie nei bambini. 
La fluoroprofilassi in gravidanza dovrebbe iniziare nel secondo trimestre di gravidanza, cioè nella fase in cui nel feto si ha la formazione dei tessuti dentari, fino a continuare al termine della gravidanza.

Secondo il protocollo la dose da assumere quotidianamente per le donne in gravidanza è di assumere una compressa di fluoro da 1 mg al giorno. La compressa va assunta la sera dopo aver eseguito l'igiene orale e va lasciata sciogliere in bocca.

La somministrazione di fluoro durante la gravidanza non presenta rischi per il feto (sempre che si seguano i dosaggi stabiliti) in quanto la placenta permette il passaggio solo di un quarto della dose consigliata in gravidanza per cui solo 0,25 mg di fluoro raggiungono l'embrione. Il resto del fluoro assunto viene escreto dalla mamma (50%) o viene assorbito dalle ossa della madre (il restante 25%). Per questo il bambino assume una dose sovrapponibile a quella che assumerà dopo la nascita.

I vantaggi della fluoroprofilassi inoltre non si limitano ai denti. Infatti la fluoroprofilassi determina un vantaggio anche per la formazione dello scheletro: il fluoro infatti aumenta la densità ossea.

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